Sul Blog

Benvenuti su questo piccolo blog che ho aperto per dar luce ai miei scritti (racconti, poesie, eccetera) perché uno scritto senza lettori è una cosa triste.

domenica 18 marzo 2012

Chi ben comincia..

Iniziamo subito con una cosa che mi imbarazza tantissimo: le mie poesie e il rapporto ambiguo che ho con loro (non capisco se mi piacciono o se mi fan cagare).
Ve ne posto tre, e lo faccio solo per festeggiare il fatto che sono tutte pubblicate in tre raccolte diverse.
L'anno scorso ho partecipato a una serie di concorsi di poesia trovati in internet, grazie ai quali queste tre poesie hanno provato l'ebrezza del foglio di carta perdendo la loro virtualità.
Le posto in ordine dalla più vecchia alla più recente.

1. Piove
su "Poesie del Nuovo Millennio vol. 8" della Aletti Editore


Piove sull’asfalto che separa le nostre giornate
Mentre ci moltiplichiamo in ogni goccia
Ti cerco ma sei ovunque
Sono talmente satura di te che non riesco a raggiungerti
Piove e l’asfalto si fa scivoloso
Forse cadremo in una pozza grigia
Dove si riflettono i nostri palazzi vuoti
Piove sulle strade asfaltate dai nostri sogni
Mentre provo a raccogliere le gocce per liberarti
Ma rimani incastrato in ogni cristallo di pioggia
Come nei miei pensieri
Piove piccole gocce fredde che nascondono la tua immagine
E ad ogni tonfo nell’asfalto
Ti infrangi per rinascere
Mentre io resto sola in mezzo alla pioggia
Inzuppata dalla tua presenza


2. Nella Nebbia
su "Il Suono del Silenzio 2011" di TA.TI. Edizioni

Continuiamo a camminare
Anche se la nebbia è sempre più fitta
Non riesco più a vedere le tue mani
Davanti a noi una distesa bianca come il nostro futuro
Così vicino
Quanto impossibile
Solo i nostri occhi e poi più niente
Nebbia fredda
E la sua umidità che ci entra nelle narici
Fino ai polmoni
Se ti parlassi scriverei le parole col mio fiato
E le vedresti disperdersi in tutto questo bianco
E’ come se il cielo di Milano sia sceso
Per ricordarci che siamo tutti in ostaggio
Siamo prigionieri di un’altra guerra
Oltre questa nebbia  



3. La Libertà
su "La Libertà" di poesiaèrivoluzione

Un giorno ho aperto gli occhi e ho iniziato a correre
Ho corso per miglia e miglia lasciandomi ogni città alle spalle
Ora dormo in mezzo a un deserto rosso
E per la prima volta vedo il cielo sulla mia testa
Quel giorno avevi gli occhi freddi come le finestre della nostra stanza
Ti ho lasciato in mezzo a una strada vuota
Tra i capannoni industriali che sputavano cemento
Fra noi due solo le loro grida metalliche
Dove sono ora non ci sono rumori
Troverai ancora qualcuno come me
Qualche isolato dopo casa tua
In una stanza fredda
Grigia e consumata
Dove sono ora non avresti più quel grigio in fondo agli occhi
Perché saremmo solo io e te
In un deserto rosso

Cristina Spinetti  ©






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